Sport e salute mentale: come l’attività fisica migliora il benessere psicologico

L’attività fisica è universalmente riconosciuta per i suoi benefici sul corpo, ma il suo impatto sulla salute mentale è altrettanto fondamentale. Questo articolo esplora come lo sport e l’esercizio fisico siano potenti strumenti per una mente sana, migliorando l’umore, riducendo lo stress, potenziando le capacità cognitive e prevenendo i disturbi mentali.

Come lo sport agisce sul cervello

Quando facciamo attività fisica, il nostro corpo rilascia neurotrasmettitori, sostanze chimiche che regolano diverse funzioni cerebrali. Tra questi, le endorfine, note come “ormoni della felicità”, riducono la percezione del dolore e inducono una sensazione di euforia. La serotonina, un altro neurotrasmettitore fondamentale, regola l’umore: un suo aumento contrasta l’ansia e migliora il tono generale. La dopamina, legata alla motivazione e alla ricompensa, è stimolata dall’attività fisica, incentivando uno stile di vita attivo. Infine, la noradrenalina migliora la vigilanza e la concentrazione. Questi effetti, come spiegato su Medicitalia, sono alla base del benessere mentale indotto dallo sport.

Non serve essere atleti per sperimentare questi benefici. Anche una breve passeggiata o una sessione di giardinaggio possono fare la differenza. L’importante è muoversi regolarmente.

L’esercizio fisico stimola anche la produzione del BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor), una proteina che agisce come un “fertilizzante” per il cervello. Il BDNF favorisce la neurogenesi, la nascita di nuovi neuroni, soprattutto nell’ippocampo, area cruciale per memoria, apprendimento ed emozioni. Questo processo, come evidenziato in uno studio su State of Mind, migliora le funzioni cognitive e protegge dalle malattie neurodegenerative. L’attività fisica, quindi, migliora il nostro presente e preserva la salute del cervello nel tempo, come conferma la Fondazione Umberto Veronesi.

I benefici psicologici dello sport

Oltre agli effetti neurobiologici, lo sport migliora significativamente il benessere mentale.

Ecco alcuni dei principali benefici:

  • Autostima e immagine corporea: Raggiungere obiettivi di fitness e migliorare le proprie prestazioni fisiche rafforza la fiducia in sé stessi e migliora la percezione del proprio corpo.
  • Socializzazione: Gli sport di squadra offrono opportunità di socializzazione e sviluppo di competenze sociali come resilienza ed empatia, come sottolineato da Humanitas Salute. Anche le attività individuali in contesti sociali (palestre, gruppi di corsa) favoriscono nuove relazioni.
  • Gestione dello stress: L’esercizio fisico riduce lo stress, diminuendo i livelli di cortisolo e promuovendo il rilassamento. Aumenta anche la resilienza, la capacità di superare le avversità, come evidenziato da My Personal Trainer. L’attività all’aperto amplifica questi benefici, come confermato da Sport e Salute S.p.A.
  • Miglioramento dell’umore: L’attività fisica, stimolando il rilascio di neurotrasmettitori come serotonina e dopamina, migliora l’umore e contrasta i sintomi di ansia e depressione.
  • Psicologia nello sport: La performance sportiva è influenzata anche da fattori psicologici come motivazione, gestione dell’ansia e concentrazione. Il mental training aiuta gli atleti a migliorare le prestazioni e a vivere lo sport in modo equilibrato. Humanitas sottolinea la bidirezionalità tra benessere psicologico e performance.

Attività fisica all’aperto

Praticare attività fisica all’aperto, a contatto con la natura, potenzia i benefici per la salute mentale. La luce solare, l’aria fresca e l’ambiente naturale riducono lo stress e migliorano l’umore.

Il piacere nel movimento

Scegliere un’attività piacevole è fondamentale per mantenere la costanza. Il divertimento è un potente motivatore, rendendo l’esercizio gratificante. Questo è cruciale per ottenere benefici duraturi, come riportato da My Personal Trainer.

Quale attività fisica scegliere?

Non esiste un’attività fisica “migliore” in assoluto. La scelta dipende dalle preferenze individuali e dagli obiettivi. L’importante è trovare un’attività piacevole e praticabile con regolarità.

Ecco alcune opzioni:

  • Sport di squadra: Calcio, pallavolo e basket promuovono socializzazione e collaborazione, utili per contrastare solitudine e isolamento, come evidenziato da Humanitas Medical Care.
  • Attività aerobiche: Corsa, nuoto, ciclismo e camminata veloce migliorano l’umore e riducono l’ansia, grazie al rilascio di endorfine, come confermato da Humanitas.
  • Yoga e Pilates: Queste discipline migliorano la consapevolezza di sé, la gestione dello stress e la flessibilità, come riportato da GuidaPsicologi.it.
  • Attività nella natura: Trekking, giardinaggio e passeggiate nel verde offrono benefici aggiuntivi grazie al contatto con la natura, come evidenziato da LILT Milano Monza Brianza. Iniziative come i “gruppi di cammino”, menzionati da Regione Lombardia, promuovono uno stile di vita attivo.

Sport: terapia e prevenzione

L’attività fisica è una terapia complementare per disturbi come depressione e ansia. Studi dimostrano che potenzia l’efficacia di farmaci e psicoterapia, come riportato da Il Bo Live UniPD. Integrare lo sport nei percorsi di cura è un approccio olistico alla salute mentale.

Ad esempio, uno studio dell’EPA (Associazione Europea degli Psichiatri) del 2018, citato sempre da Il Bo Live UniPD, ha mostrato come un’attività aerobica di circa 45 minuti, praticata almeno due o tre volte a settimana, possa essere efficace nel contrastare i sintomi della depressione e della schizofrenia. Un altro studio, condotto presso il Centro Medico dell’Università del Vermont e menzionato nella stessa fonte, ha evidenziato una riduzione dei livelli di rabbia e un miglioramento dell’autostima in pazienti psichiatrici che avevano partecipato a un programma di allenamento regolare.

L’attività fisica previene i disturbi mentali agendo su fattori di rischio come stress, infiammazione e disregolazione dei neurotrasmettitori. L’Istituto Superiore di Sanità, in linea con l’OMS, raccomanda almeno 150-300 minuti settimanali di attività fisica aerobica moderata, o 75-150 minuti di attività vigorosa, per gli adulti. Queste linee guida, valide anche per anziani e bambini (con opportune modifiche), evidenziano come l’attività fisica sia un fattore protettivo per la salute mentale in tutte le fasi della vita. Anche l’Eurobarometro Flash 530, citato da Sport e Salute S.p.A., conferma la percezione positiva dell’attività fisica per la salute mentale.

Controindicazioni ed equilibrio

Un approccio equilibrato all’attività fisica è fondamentale. L’eccesso di allenamento (overtraining) può aumentare stress, ansia e irritabilità, e in alcuni casi può portare a dipendenza (vigoressia), come discusso su Humanitas. È essenziale ascoltare il proprio corpo, rispettare i tempi di recupero e consultare un professionista, soprattutto in presenza di patologie preesistenti.

Consigli pratici

Ecco alcuni consigli per iniziare un programma di attività fisica:

  • Consultare un medico: Prima di iniziare, consultare il medico, soprattutto in presenza di patologie.
  • Iniziare gradualmente: Iniziare con attività leggere e aumentare gradualmente intensità e durata.
  • Scegliere un’attività piacevole: Trovare un’attività divertente e stimolante per mantenere la costanza.
  • Variare le attività: Alternare diverse tipologie di esercizio per prevenire noia e infortuni.
  • Stabilire obiettivi realistici: Definire obiettivi raggiungibili e misurabili per mantenere la motivazione.
  • Integrare l’attività nella routine: Inserire l’esercizio nella routine quotidiana (scale, camminate, pausa pranzo attiva).
  • Ascoltare il proprio corpo: Rispettare i tempi di recupero e fermarsi se necessario.

Domande frequenti (FAQ)

Ecco alcune risposte a domande comuni sull’attività fisica e la salute mentale:

  • Qual è la quantità di attività fisica consigliata? L’OMS raccomanda almeno 150-300 minuti settimanali di attività aerobica moderata, o 75-150 minuti di attività vigorosa, per gli adulti.
  • Quali sono i migliori sport per la salute mentale? Non esiste uno sport “migliore”. La scelta dipende dalle preferenze individuali. Sport di squadra, attività aerobiche, yoga, pilates e attività all’aperto offrono tutti benefici.
  • L’attività fisica può sostituire i farmaci per la depressione? In alcuni casi, l’attività fisica può essere un valido supporto, ma non deve sostituire le terapie farmacologiche o psicoterapeutiche senza il parere del medico.
  • Cosa fare se l’attività fisica diventa un’ossessione? Se l’esercizio fisico diventa un’ossessione, è importante consultare un professionista della salute mentale.

Un futuro in movimento

L’attività fisica è un investimento per la salute mentale, un pilastro per il benessere a tutte le età. Promuovere uno stile di vita attivo è una priorità, come sottolineato dal “Piano d’azione globale OMS 2018-2030”, citato dall’Istituto Superiore di Sanità. Integrare lo sport nei percorsi di cura è un passo avanti. L’invito è a muoversi, trovare la propria attività preferita e fare dello sport un alleato per una vita equilibrata. In caso di dubbi, consultare un professionista.

Le protesi per i glutei possono far bene nelle attività sportive

Lo sport è fondamentale per noi esseri umani. Le attività che pratichiamo quasi quotidianamente svolgono un ruolo centrale per il nostro benessere individuale e collettivo, tanto da esser diventate competizioni mondiali utilizzate per promuovere tecnologie d’avanguardia, come le protesi sedere, o per propaganda politica.

Lo sport nell’antichità

Campioni indiscussi in campo sportivo, se parliamo di popoli antichi, sono stati i Greci: è a loro che dobbiamo la concezione moderna di sport, ed è dalla loro tradizione che abbiamo sviluppato molte delle discipline di oggi. Non solo: anche l’idea di praticare lo sport come strumento per il benessere psicofisico personale viene dagli antichi Greci, grandi cultori delle scienze della mente – filosofia, astronomia, matematica – ma anche della perfezione estetica del corpo umano.

Lo sport in epoca moderna

Per arrivare alle competizioni sportive attuali, dobbiamo partire dal XX secolo, momento in cui si sviluppa la concezione moderna di sport in senso ludico e agonistico. Le olimpiadi sono la prima forma concreta di questa idea, un’occasione che mette a confronto atleti provenienti da tutto il mondo, uomini e donne, pronti a sfidarsi nella corsa, nel salto in alto e in lungo, nella maratona, nel nuoto e via dicendo.

Praticare sport per il proprio benessere

È dopo gli anni 50 che lo sport inizia a diffondersi non solo come momento agonistico, ma anche come strumento che migliora il benessere e veicola una cultura di integrazione, rispetto e condivisione. Il boom delle palestre, del jogging, delle scuole di calcio e basket, arriva negli anni 80: celebri a tal proposito sono alcuni film come Dirty Dancing e Fuga per la vittoria. Adesso, tutti possono dedicare parte del loro tempo ad allenarsi senza per forza pensare di diventare atleti professionisti, ma semplicemente per avere cura di sé e del proprio corpo.

Mens sana in corpore sano

Il cerchio si chiude, se è vero che tutto ha avuto inizio con gli antichi greci, la cui massima è stata poi latinizzata: curare il corpo significa curare anche la mente, migliorare il proprio tenore di vita, la concezione di sé stessi, la propria immagine, non solo esteticamente ma anche psicologicamente. Per questo, lo sport viene insegnato nelle scuole e occupa un ruolo sempre più centrale nello sviluppo della cultura odierna, basata su valori di inclusione e sana competizione.

Le nuove protesi sedere

Allenarsi fa dunque bene ed è fondamentale per aumentare l’autostima personale. Esistono oggi anche delle soluzioni estetiche pratiche, economiche e assolutamente sicure, come le protesi al sedere, che permettono di sfoggiare un fondo schiena di tutto rispetto senza preoccupazioni. È tuttavia importante continuare a praticare le attività sportive per tonificare i muscoli, armonizzare la bellezza del proprio corpo e stimolare la mente.

La passione per lo sport

L’attività sportiva caratterizza e distingue le attività umane da quelle del mondo animale.

Fin dalle sue origini l’uomo ha iniziato a gareggiare con i suoi simili per dimostrare la propria supremazia senza dover necessariamente costringere l’avversario alla resa, fosse essa cruenta o meno.

Possiamo immaginare che le prime gare tra umani si siano svolte nelle ampie savane dell’Africa, dove la corsa o il tiro al bersaglio erano esercizi di vita quotidiana che rendevano più forti, più abili e capaci di catturare una preda o di sfuggire a un predatore.

Nello stesso tempo il ricorso alla gara poneva l’essere umano un gradino al di sopra delle altre creature.

Le gare nell’antichità

La storia ci racconta che, passo dopo passo, le comunità sono arrivate nell’antica Grecia ad elevare questi confronti a vere e proprie attività specifiche: lo sport come ancora lo intendiamo adesso, assurto anche a metodo per stabilire i rapporti di forza tra le diverse popolazioni, senza dover ricorrere a sanguinose guerre.

Proprio la funzione sociale dello sport nell’antica Grecia ha assunto un ruolo fondamentale nella vita di tutti, con l’istituzione di scuole con insegnanti specifici, fino a trasformare quello che per i più era ed è un piacere in un dovere verso il proprio gruppo sociale.

Assieme allo sport si è anche evoluto il culto del corpo, la sua igiene e, col tempo, il culto della

personalità rivolto all’atleta più forte, idolo delle folle ed esempio da imitare.

Le gare dell’antichità erano correlate alle attività quotidiane, molte delle quali riguardavano qualità necessarie a un combattente o un cacciatore, molte sono giunte fino a noi, come il lancio del giavellotto o la lotta greco-romana.

Nel trascorrere delle epoche e con il cambiare dei costumi e della cultura si sono man mano aggiunte decine se non centinaia di diverse attività sportive, con particolare riferimento a quelle praticate da gruppi che si fronteggiano nella stessa disciplina: si tratta proprio dei famosi sport di squadra, che tanto appassionano i moderni tifosi, con derive a volte criticabili perché troppo aggressive.

Molti sport oggi sono influenzati o addirittura originati dalla tecnologia: tutti gli sport motoristici sono frutto delle scoperte dell’epoca industriale e stanno evolvendosi e cambiando costantemente, diventando essi stessi attori dell’evoluzione tecnologica moderna.

Attività come l’alpinismo, che nel passato era di esclusivo appannaggio di pionieri coraggiosi, i quali affrontavano sfide dove la sola forza fisica non poteva bastare, oggi beneficiano di supporti offerti dalla tecnologia che li fanno diventare accessibili a una larga fetta di appassionati e un sempre maggior numero di agonisti professionisti.

L’anima sportiva caratterizza ognuno di noi, sia che si pratichi una disciplina per puro diletto o per l’adrenalina della gara, sia che la si goda solo da spettatore delle altrui imprese.

Sport e politica: come venivano sfruttate le discipline sportive

Da sempre lo sport ha avuto risvolti politici. Il grande seguito e la passione che ha esercitato sulle masse hanno favorito re e dittatori, politici e signori dell’economia.

La storia dell’uomo è costellata di episodi in cui lo sport è stato utilizzato per condizionare le masse o dirimere questioni tra Stati o enfatizzare l’attività di questo o quel governo, da quando nella Grecia antica esso, da prima legato ai riti funebri e ai culti eroici, trovò affinità con i valori dell’aristocrazia, elevando così lo sportivo alle attività dell’eletto.

Un primo esempio di controllo delle masse attraverso l’attività agonistica è sicuramente riconducibile alla Roma degli imperatori.

Le stesse sfide tra gladiatori si possono associare ad attività sportive, cruente ma sportive, le corse delle bighe e tutte le atre attività che si svolgevano nei circhi e nelle arene che costellavano l’Impero romano, di cui la massima espressione rimane il Colosseo, dove gli Imperatori esercitavano il loro massimo potere di condizionamento sul popolo.

Dopo gli anni bui del Medioevo, in cui anche lo sport ha segnato il passo, quasi scomparendo nelle nebbie di guerre infinite che hanno attraversato l’Europa e il Medio Oriente, con l’avvento dell’Illuminismo e la stabilizzazione dei confini degli Stati moderni, pur rimanendo accesi molti conflitti, lo sport è ritornato a occupare il proprio ruolo nella vita sociale.

L’accesso alla cultura e il maggiore benessere sociale acquisiti in epoca moderna hanno segnato la crescita nella pratica delle attività sportive e in particolare di quelle agonistiche e di squadra, spesso organizzate in tornei anche internazionali, che hanno da subito interessato la politica per il loro grande impatto sulle masse.

La rinascita delle Olimpiadi è da questo punto di vista il maggior palcoscenico mondiale.

Una delle più grandi prove del potere mediatico delle attività degli atleti è certamente quanto successo alle Olimpiadi di Berlino nel 1936, che nelle intenzioni di Adolf Hitler avrebbero dovuto dimostrare al mondo e ai suoi concittadini ed elettori la grandezza della Germania e il predominio della razza ariana.

Ancora un episodio legato alle Olimpiadi, questa volta nel 1968, quando tre atleti di colore, con il loro gesto simbolico del pugno destro alzato, mentre ricevevano la medaglia su un podio tutto loro, hanno cercato di attirare l’attenzione del mondo sulla segregazione razziale ancora in essere negli USA.

Ancora oggi lo sport viene spesso usato da ricchi personaggi per dare la scalata all’economia o per ottenere i favori dei politici attraverso l’orientamento delle masse dei tifosi.

Sport ed economia, come i due settori si uniscono

Tra le attività dell’uomo che possono influenzare l’economia di certo lo sport moderno ha un ruolo rilevante.

Basti pensare a come le sfide tecnologiche e le applicazioni tecniche della Formula Uno o del Moto GP abbiano immediate ed enormi ricadute sulle auto e le moto di tutti i giorni.

Dalle tute dei piloti fino alle soluzioni motoristiche la produzione di massa viene immediatamente sollecitata dalla domanda dei tifosi e degli appassionati che desiderano imitare i propri beniamini.

Come ogni ciclista ben conosce, l’adozione da parte di un campione di un determinato telaio, di una certa gomma, del caschetto aerodinamico o dell’integratore alimentare che gli consentono performance d’eccezione, spinge gli appassionati all’imitazione, al volere le stesse cose per la loro pratica quotidiana dello sport amato.

Spesso nell’abbigliamento sportivo assistiamo al fenomeno della diffusione di massa di un capo di abbigliamento, al di fuori e molto al di là dei soli fan di questo o quel campione, dove anche i meno sportivi ma più attenti alle tendenze del momento corrono a indossare scarpe da basket pur essendo più bassi degli atleti di questo campo, giubbotti ultratecnologici per motociclisti pur non avendo nemmeno la patente, occhiali da sciatore sulle assolate spiagge della California… o della Puglia.

Probabilmente la moda associata all’abbigliamento sportivo oggi è il primo motore economico collegato allo sport ma, seppur meno evidente, è grande il rilievo che la costante ricerca del miglioramento delle performance sportive effettuata sui materiali, sugli strumenti, sul design a servizio del raggiungimento del successo nelle gare, poi mette in movimento la produzione industriale rivolta al grande pubblico dei consumatori, attirati e allettati da quello che vedono seguendo i loro atleti preferiti.

Discipline sportive e disabilità

Dal dopoguerra a oggi lo sport è stato sempre più strumento di inclusione per i disabili, ai quali è stato offerto un accesso agevole alle strutture sportive e una visibilità che li ha portati all’attenzione del grande pubblico.

Dapprima considerata attività complementare al trattamento delle disabilità, lo sport ha conquistato sempre più il ruolo di “normale” esercizio delle espressioni della vita anche per quella parte di popolazione che deve quotidianamente affrontare limitazioni rispetto ai normodotati.

L’aspetto legato all’aggregazione sociale tra disabili e non ha di sicuro un ruolo fondamentale nell’allargamento della partecipazione di molti alle attività sportive dei portatori di handicap.

Dagli sport di gruppo a quelli individuali nessun ambito è precluso a un disabile, anche grazie alle nuove tecnologie che mettono a loro disposizione strumenti idonei al superamento di limiti fisici.

Dal tiro con l’arco alla corsa veloce, dal basket al nuoto, tutte le categorie sono accessibili a chi desidera praticare in modo dilettantistico o agonistico lo sport anche se in condizioni di disabilità.

Nell’estate del 2021 abbiamo assistito a una delle più belle Paraolimpiadi, in Giappone, dove siamo rimasti incollati alla televisione ad ammirare i successi degli atleti italiani nella maggioranza delle discipline sportive ammesse: alla storia dello sport italiano è stato consegnato il record di 69 medaglie d’oro.

Divertimento negli sport minori

Bombardati tutti i giorni da centinaia di notizie sportive dedicate ai grandi campionati di calcio e basket, alle imprese dei giganti dell’atletica leggera e degli sport motoristici, trascuriamo di documentarci anche sulle vicende di coloro che sono impegnati nei cosiddetti sport minori.

Solo durante le Olimpiadi, ad esempio, sentiamo parlare di triathlon, badminton o lotta greco-romana, per poi scoprire che vi sono milioni di appassionati e praticanti in tutto il mondo di queste discipline.

Anni fa fece scalpore il successo di pubblico generato dalla squadra italiana di curling che ottenne un bronzo ai Campionati Europei del 1979 per la prima volta, ripetuto poi a Tallin nel 2018 e contro i norvegesi nel 2021.

Tamburello o volano, calcio senese o lancio della ruzzola sono tra le decine di sport minori, spesso ancorati solidamente nella tradizione locale, che vengono regolarmente praticati e seguiti con passione e attenzione in Italia, così come sotto altri nomi o con leggere e piccole differenze regolamentari o di altro genere avviene in tutti i paesi del mondo.

Alcuni di questi sono assurti al rango di sport olimpici, altri semplicemente stanno conquistando l’attenzione del grande pubblico; sono e rimangono il motore dell’agonismo sportivo in cui ogni collettività trova momenti di aggregazione e svago.