Sport e politica: come venivano sfruttate le discipline sportive

Da sempre lo sport ha avuto risvolti politici. Il grande seguito e la passione che ha esercitato sulle masse hanno favorito re e dittatori, politici e signori dell’economia.

La storia dell’uomo è costellata di episodi in cui lo sport è stato utilizzato per condizionare le masse o dirimere questioni tra Stati o enfatizzare l’attività di questo o quel governo, da quando nella Grecia antica esso, da prima legato ai riti funebri e ai culti eroici, trovò affinità con i valori dell’aristocrazia, elevando così lo sportivo alle attività dell’eletto.

Un primo esempio di controllo delle masse attraverso l’attività agonistica è sicuramente riconducibile alla Roma degli imperatori.

Le stesse sfide tra gladiatori si possono associare ad attività sportive, cruente ma sportive, le corse delle bighe e tutte le atre attività che si svolgevano nei circhi e nelle arene che costellavano l’Impero romano, di cui la massima espressione rimane il Colosseo, dove gli Imperatori esercitavano il loro massimo potere di condizionamento sul popolo.

Dopo gli anni bui del Medioevo, in cui anche lo sport ha segnato il passo, quasi scomparendo nelle nebbie di guerre infinite che hanno attraversato l’Europa e il Medio Oriente, con l’avvento dell’Illuminismo e la stabilizzazione dei confini degli Stati moderni, pur rimanendo accesi molti conflitti, lo sport è ritornato a occupare il proprio ruolo nella vita sociale.

L’accesso alla cultura e il maggiore benessere sociale acquisiti in epoca moderna hanno segnato la crescita nella pratica delle attività sportive e in particolare di quelle agonistiche e di squadra, spesso organizzate in tornei anche internazionali, che hanno da subito interessato la politica per il loro grande impatto sulle masse.

La rinascita delle Olimpiadi è da questo punto di vista il maggior palcoscenico mondiale.

Una delle più grandi prove del potere mediatico delle attività degli atleti è certamente quanto successo alle Olimpiadi di Berlino nel 1936, che nelle intenzioni di Adolf Hitler avrebbero dovuto dimostrare al mondo e ai suoi concittadini ed elettori la grandezza della Germania e il predominio della razza ariana.

Ancora un episodio legato alle Olimpiadi, questa volta nel 1968, quando tre atleti di colore, con il loro gesto simbolico del pugno destro alzato, mentre ricevevano la medaglia su un podio tutto loro, hanno cercato di attirare l’attenzione del mondo sulla segregazione razziale ancora in essere negli USA.

Ancora oggi lo sport viene spesso usato da ricchi personaggi per dare la scalata all’economia o per ottenere i favori dei politici attraverso l’orientamento delle masse dei tifosi.

Sport ed economia, come i due settori si uniscono

Tra le attività dell’uomo che possono influenzare l’economia di certo lo sport moderno ha un ruolo rilevante.

Basti pensare a come le sfide tecnologiche e le applicazioni tecniche della Formula Uno o del Moto GP abbiano immediate ed enormi ricadute sulle auto e le moto di tutti i giorni.

Dalle tute dei piloti fino alle soluzioni motoristiche la produzione di massa viene immediatamente sollecitata dalla domanda dei tifosi e degli appassionati che desiderano imitare i propri beniamini.

Come ogni ciclista ben conosce, l’adozione da parte di un campione di un determinato telaio, di una certa gomma, del caschetto aerodinamico o dell’integratore alimentare che gli consentono performance d’eccezione, spinge gli appassionati all’imitazione, al volere le stesse cose per la loro pratica quotidiana dello sport amato.

Spesso nell’abbigliamento sportivo assistiamo al fenomeno della diffusione di massa di un capo di abbigliamento, al di fuori e molto al di là dei soli fan di questo o quel campione, dove anche i meno sportivi ma più attenti alle tendenze del momento corrono a indossare scarpe da basket pur essendo più bassi degli atleti di questo campo, giubbotti ultratecnologici per motociclisti pur non avendo nemmeno la patente, occhiali da sciatore sulle assolate spiagge della California… o della Puglia.

Probabilmente la moda associata all’abbigliamento sportivo oggi è il primo motore economico collegato allo sport ma, seppur meno evidente, è grande il rilievo che la costante ricerca del miglioramento delle performance sportive effettuata sui materiali, sugli strumenti, sul design a servizio del raggiungimento del successo nelle gare, poi mette in movimento la produzione industriale rivolta al grande pubblico dei consumatori, attirati e allettati da quello che vedono seguendo i loro atleti preferiti.

Discipline sportive e disabilità

Dal dopoguerra a oggi lo sport è stato sempre più strumento di inclusione per i disabili, ai quali è stato offerto un accesso agevole alle strutture sportive e una visibilità che li ha portati all’attenzione del grande pubblico.

Dapprima considerata attività complementare al trattamento delle disabilità, lo sport ha conquistato sempre più il ruolo di “normale” esercizio delle espressioni della vita anche per quella parte di popolazione che deve quotidianamente affrontare limitazioni rispetto ai normodotati.

L’aspetto legato all’aggregazione sociale tra disabili e non ha di sicuro un ruolo fondamentale nell’allargamento della partecipazione di molti alle attività sportive dei portatori di handicap.

Dagli sport di gruppo a quelli individuali nessun ambito è precluso a un disabile, anche grazie alle nuove tecnologie che mettono a loro disposizione strumenti idonei al superamento di limiti fisici.

Dal tiro con l’arco alla corsa veloce, dal basket al nuoto, tutte le categorie sono accessibili a chi desidera praticare in modo dilettantistico o agonistico lo sport anche se in condizioni di disabilità.

Nell’estate del 2021 abbiamo assistito a una delle più belle Paraolimpiadi, in Giappone, dove siamo rimasti incollati alla televisione ad ammirare i successi degli atleti italiani nella maggioranza delle discipline sportive ammesse: alla storia dello sport italiano è stato consegnato il record di 69 medaglie d’oro.

Divertimento negli sport minori

Bombardati tutti i giorni da centinaia di notizie sportive dedicate ai grandi campionati di calcio e basket, alle imprese dei giganti dell’atletica leggera e degli sport motoristici, trascuriamo di documentarci anche sulle vicende di coloro che sono impegnati nei cosiddetti sport minori.

Solo durante le Olimpiadi, ad esempio, sentiamo parlare di triathlon, badminton o lotta greco-romana, per poi scoprire che vi sono milioni di appassionati e praticanti in tutto il mondo di queste discipline.

Anni fa fece scalpore il successo di pubblico generato dalla squadra italiana di curling che ottenne un bronzo ai Campionati Europei del 1979 per la prima volta, ripetuto poi a Tallin nel 2018 e contro i norvegesi nel 2021.

Tamburello o volano, calcio senese o lancio della ruzzola sono tra le decine di sport minori, spesso ancorati solidamente nella tradizione locale, che vengono regolarmente praticati e seguiti con passione e attenzione in Italia, così come sotto altri nomi o con leggere e piccole differenze regolamentari o di altro genere avviene in tutti i paesi del mondo.

Alcuni di questi sono assurti al rango di sport olimpici, altri semplicemente stanno conquistando l’attenzione del grande pubblico; sono e rimangono il motore dell’agonismo sportivo in cui ogni collettività trova momenti di aggregazione e svago.

Sport di nicchia, ecco quali sono quelli più popolari

Tra le tante discipline sportive alcune si possono assolutamente definire di nicchia, in quanto riservate a un ristretto numero di partecipanti dovuto o alle difficoltà fisiche cui ci si deve

sottoporre o alle peculiarità dei materiali a cui si deve far ricorso per praticarle.

In questi anni di grande risalto mediatico alle imprese eccezionali, alcune aziende del food and beverage hanno affidato la loro comunicazione alla sponsorizzazione di atleti o gare che rientrano a pieno titolo in questa accezione.

Si pensi al volo planato con le tute alari dapprima riservato a pochissimi coraggiosi che cercando il brivido del volo si lanciavano da alte rupi imitando la planata dei grandi uccelli, e che oggi si lanciano da qualsiasi altitudine seguiti da stuoli di cameramen a immortalarne le imprese e purtroppo, a volte, anche i disastri.

Lo stesso alpinismo è da considerarsi uno sport minore, anche se ogni tanto leggiamo degli assembramenti di scalatori sulle vie dell’Everest o del K2, specie nella sua particolare pratica del free climbing. L’immagine di un uomo a torso nudo schiacciato su una parete scoscesa e aggrappato alla roccia come un insetto è forse una delle più forti in relazione alle sfide dell’uomo sulla natura.

L’uomo è da sempre portato alle sfide che mettono alla prova le sue capacità fisiche e mentali e questi esempi di sport cosiddetti minori sono la massima espressione di questo atteggiamento mentale: sicuramente c’è un’elemento di snobismo se alcune attività laterali diventano di moda (pensiamo al SUP, o al padel), ma bisogna riconoscere anche l’esasperazione di tanti davanti al monopolio di certi sport sui media. Allora largo ai piccoli, come si suol dire!

Connubio tra sport e tecnologia

Lo sport moderno, in specie nelle sue accezioni motoristiche, è strettamente legato all’evoluzione tecnologica.

La tecnologia ha un ampio rilievo anche in moltissime altre pratiche sportive, dove il miglioramento dei materiali, la costante ricerca dell’ottimizzazione delle prestazioni fisiche attraverso il monitoraggio dello sforzo fisico, l’analisi delle prestazioni, aiutano il praticante a superarsi costantemente.

Abbiamo assistito nel recente passato anche a esasperazioni tecnologiche che il mondo sportivo ha deciso di non accettare come quelle tute altamente performanti indossate dai nuotatori agonisti, che ricalcavano la struttura della pelle degli squali, per non parlare delle tante novità tecniche escluse dalla Formula Uno per vari motivi spesso legati a problemi di percepita sicurezza.

Molte di queste innovazioni hanno una enorme ricaduta positiva sulle nostre attività quotidiane: basti pensare a quanto abbiano cambiato la vita di amputati alle gambe le protesi sportive utilizzate dagli atleti nelle gare di corsa o quanto comfort abbiano aggiunto al nostro abbigliamento le soluzioni applicate ai capi indossati da sciatori e alpinisti.

Oggi stiamo per assistere a una nuova rivoluzione grazie all’avvento di nuovi e rivoluzionari materiali compositi che già si affacciano alle applicazioni nel mondo dello sport e che presto saranno accessibili a tutti.