Tra le attività dell’uomo che possono influenzare l’economia di certo lo sport moderno ha un ruolo rilevante.
Basti pensare a come le sfide tecnologiche e le applicazioni tecniche della Formula Uno o del Moto GP abbiano immediate ed enormi ricadute sulle auto e le moto di tutti i giorni.
Dalle tute dei piloti fino alle soluzioni motoristiche la produzione di massa viene immediatamente sollecitata dalla domanda dei tifosi e degli appassionati che desiderano imitare i propri beniamini.
Come ogni ciclista ben conosce, l’adozione da parte di un campione di un determinato telaio, di una certa gomma, del caschetto aerodinamico o dell’integratore alimentare che gli consentono performance d’eccezione, spinge gli appassionati all’imitazione, al volere le stesse cose per la loro pratica quotidiana dello sport amato.
Spesso nell’abbigliamento sportivo assistiamo al fenomeno della diffusione di massa di un capo di abbigliamento, al di fuori e molto al di là dei soli fan di questo o quel campione, dove anche i meno sportivi ma più attenti alle tendenze del momento corrono a indossare scarpe da basket pur essendo più bassi degli atleti di questo campo, giubbotti ultratecnologici per motociclisti pur non avendo nemmeno la patente, occhiali da sciatore sulle assolate spiagge della California… o della Puglia.
Probabilmente la moda associata all’abbigliamento sportivo oggi è il primo motore economico collegato allo sport ma, seppur meno evidente, è grande il rilievo che la costante ricerca del miglioramento delle performance sportive effettuata sui materiali, sugli strumenti, sul design a servizio del raggiungimento del successo nelle gare, poi mette in movimento la produzione industriale rivolta al grande pubblico dei consumatori, attirati e allettati da quello che vedono seguendo i loro atleti preferiti.